isola di Zanzibar, gennaio 2011… dall’interno della tenda masai posata sulla sabbia bianca della spiaggia di kendwa annuso l’aroma delle candele che lentamente si sciolgono, riempiendo l’ambiente di profumi tropicali. Non posso chiudere gli occhi, non voglio chiudere gli occhi, non voglio perdere neanche un attimo di quel mare turchese e di quella spiaggia accecante, mentre le mani di Ismahili, la ragazza addetta al centro benessere, mi massaggiavano le piante dei piedi e poi a risalire… vedo i bimbi correre sulla spiaggia e giocare con i loro giocattoli improvvisati, vedo le donne avvolte nei loro abiti colorati che chiacchierano rumorosamente ed allegramente mentre sciolgono le reti aggrovigliate ed aspettano gli uomini che rientrano dalle uscite con i pescherecci e penso a come è semplice la loro vita rispetto alla nostra, e nonostante le mille difficoltà che si trovano ad affrontare, a come sono contenti, sempre sorridenti… affronto questa riflessione con Ismahili, e lei mi dice “a noi non interessa avere grandi macchine, gioielli preziosi, a noi interessa di avere sempre cibo ed acqua, e visto che quelli, se dio vuole, per ora non mancano, siamo contenti cosi… delle cose in più non sentiamo la mancanza, semplicemente perchè non le abbiamo mai avute…..”
il mio cuore è rimasto la, con quella gente cosi semplice e cosi saggia, ed anche se ho frequentato altri luoghi di benessere, sebbene più lussuosi, nessuno mi rimarrà nel cuore come quella tenda sulla spiaggia di kendwa…