Un pelle abbronzata è il desiderio di ogni donna durante l’estate ma non basta esporsi al sole per ottenere i risultati sperati e, soprattutto, per farlo senza nuocere alla salute.
Una buona abbronzatura infatti si ottiene se curiamo la pelle, nutrendola ed idratandola nel modo corretto e ricordando che varia in base al tipo di carnagione.
Ma cos’è esattamente l’abbronzatura e perché la nostra pelle si colora?
Si tratta in realtà di una difesa del nostro corpo ai raggi ultravioletti, i cosiddetti raggi UV e questo spiega ad esempio la carnagione di chi vive in zone molto calde, come quelle del contiene africano: la pelle scura protegge dall’elevata radiazione solare. Quando ci si espone al sole la nostra epidermide reagisce producendo melanina, responsabile del colorito ambrato che si crea.
Raggi UVA e UVB
Sui raggi UVA e UVB c’è un po’ di confusione. Chiariamo subito allora che i primi sono raggi che giungono in profondità dell’epidermide e sono molto dannosi, mentre i secondi restano in superficie e sono loro che stimolano la produzione di melanina.
Questo non vuol dire che dai raggi UVB non serva proteggersi. Al contrario nei primi giorni di esposizione essi sono responsabili di scottature ed eritemi. Ecco perché, se nei primi giorni bisogna difendersi dai raggi UVB che restano in superficie, nel periodo seguente è necessario passare ad una difesa più profonda contro i raggi UVA.
Scegliere la crema: il fattore di protezione solare e prodotti naturali
La crema solare va scelta in base fattore di protezione spf, che è variabile da 6 a 50, e da scegliere in base al tipo di pelle.
Oltre alla protezione bisogna guardare gli ingredienti: scegliete creme naturali senza parabeni, nickel ed anche peg, siliconi, profumi di origine sintetica.
Inoltre per nutrire ed idratare la pelle (fase importantissima) è bene optare per prodotti con materie prime di origine vegetale: gli oli di mandorla, jojoba, argan o oliva sono tra i migliori.
Scegliere la crema: filtri chimici e filtri fisici
I filtri possono essere di due tipi: chimici o fisici: i filtri chimici sono di origine sintetica, quindi prodotti in laboratorio; sono efficaci ma si sta ancora studiando per valutare eventuali danni che apporterebbero al sistema endocrino.
I filtri fisici invece sono particelle minerali, come ossido di zinco, biossido di titanio; quelle che li contengono sono le creme che in genere lasciano la patina bianca ma che, con le ultime tecnologie, vengono micronizzati così da essere invisibili.
I filtri fisici son o da preferire a quelli chimici, ma ricordate che, riflettono sì i raggi solari, ma trattengono una parte dei radicali liberi e per questo meglio optare per creme con sostanze antiossidanti, quindi quelle contenenti vitamina A e C, ad esempio.
Un’altra attenzione che si può avere è quella per creme a rilascio graduale, che consentono una più lunga protezione.