Ci abbiamo combattuto tutti almeno una volta: il singhiozzo è davvero fastidioso e non sempre è facile farselo passare. Ma vi siete mai chiesti perché viene il singhiozzo? E se ci sono dei rischi oggettivi quando arriva?
Dobbiamo innanzitutto capire nello specifico cosa è il singhiozzo: si tratta di una serie di contrazioni involontarie del diaframma, che si trova nell’addome. Si chiudono le corde vocali ad ogni contrazione e siamo preda di quel fastidiosissimo “hic” che sembra non passare mai. State tranquilli, è un fenomeno estremamente comune a qualsiasi età ed è facile trovarlo anche nei neonati. Le cause sono solitamente banali: un pasto molto abbondante o consumato troppo velocemente, un alto tasso alcolico, una bevanda piena di bollicine, alcuni colpi di tosse, un alimento troppo piccante. Può arrivare anche quando si è in trattamento con una terapia farmacologica con benzodiazepine, barbiturici e cortisone.
Quando il singhiozzo capita molto spesso potrebbe però essere il sintomo di qualcosa di diverso: a volte può essere un indicatore dello stress ma se questo dura più di due giorni allora bisogna iniziare a preoccuparsi. Nel peggiore dei casi il singhiozzo potrebbe essere il sintomo di una patologia gastrointestinale, cerebrale o respiratoria oppure un segnale del diabete. Badate bene, di per sé il singhiozzo non è una cosa pericolosa, ma quando perdura per più di due giorni è bene fare alcuni controlli per scongiurare le patologie sopra citate.
In ogni caso per far passare il singhiozzo non sempre vanno bene i classici “metodi della nonna”: non cercate di farvi spaventare dunque, trattenere il respiro o bere. Secondo gli esperti infatti per togliere il fastidioso singhiozzo si può respirare con la bocca in un sacchetto di carta, bere acqua ghiacciata, starnutire e mangiare pane secco. Queste infatti sono tutte tecniche che vanno a stimolare il nervo vago, che è quello che controlla il diaframma.