La notte tra il 29 e il 30 ottobre si spostano le lancette di un’ora indietro, dalle 3.00 alle 2.00, si dorme un’ora in più quindi e ci si sveglia che il sole è più alto.
Ma perché cambia l’orario e come affrontare gli effetti che questo cambiamento ha sul nostro organismo e le nostre energie?
Il ritorno all’ora solare in Italia ha luogo l’ultimo fine settimana di ottobre. A disciplinare il cambiamento, stabilendo quando e come le lancette devono essere sposate, vi è una direttiva europea. Questa fa sì che il fuso orario non subisca modifiche, nel senso che la differenza di orario tra uno Stato e l’altro resta la stessa sia con l’orario legale che con quello solare.
La decisione di fare una distinzione tra orario solare e orario legale nasce dalla necessità di un risparmio energetico, oltre che di una maggiore produttività lavorativa. L’ora legale venne introdotta per la prima volta nel 1916 in Gran Bretagna, per l’esigenza di contenere i costi dopo Prima Guerra Mondiale. Fu così che le lancette vennero spostate di un’ora in avanti durante l’estate. Questo consentiva anche di avere un’ora lavorativa in più nel tardo pomeriggio.
Anche l’Italia lo stesso anno seguì le orme della Gran Bretagna promuovendo il passaggio all’ora legale con un decreto legislativo del 25 maggio. L’ora legale venne più volte abolita e subì diverse modifiche nel corso degli anni, fino alla definitiva applicazione del 66.
Un ultimo aggiornamento risale al 2010 con cui l’Italia si adegua alla direttiva europea del 2000 con cui viene confermata l’introduzione dell’orario legale la prima domenica di marzo e il ritorno a quello solare l’ultima domenica di ottobre.
Dal punto di vista del nostro benessere, il vantaggio di questo cambiamento si ha la notte in cui l’orario cambia. Il 29 notte dunque si può dormire un’ora in più. Ma c’è chi risente del passaggio all’ora solare. Il maggiore disagio si avverte perché, alzandoci un’ora più tardi, si parte più carichi sì, ma le energie si consumano prima. Ecco perché il consiglio è quello di andare a dormire presto, di dosare le energie in mattinata e fare attività fisica in quanto questa regola il bioritmo aiutandoci così ad abituarci al cambiamento.