Una nuova ricerca ha dimostrato come 10 minuti di esercizio al giorno aumentino l’attività tra ippocampo e corteccia.
Sapevate che per migliorare la memoria bastano 10 minuti di attività fisica al giorno? È questa la tesi promossa da una nuova ricerca scientifica che ha dimostrato come una moderata e continua attività fisica riesce a migliorare la connettività tra ippocampo e corteccia, il che porterebbe ad aumentare le capacità mnemoniche.
Lo studio è stato sviluppato dall’Università della California di Irvine e dall’Università di Tsukuba (in Giappone) ed è stato poi pubblicato sulla rivista di settore “Proceedings of the National Academy of Sciences”: a un campione di 20 persone, tutti di giovane età, è stato chiesto di svolgere 10 minuti al giorno di esercizio fisico leggero. I ricercatori hanno poi analizzato tramite un test specifico, giorno dopo giorno, le capacità mnemoniche delle persone e dai risultati è emerso che con il passare del tempo i 20 hanno notevolmente migliorato la loro memoria.
La ricerca si è poi fatta più specifica e gli studiosi hanno preso in esame altre 16 persone alle quali è stato chiesto di svolgere sempre i 10 minuti di attività fisica leggera: prima e dopo gli esercizi essi sono stati sottoposti a risonanza magnetica per monitorare l’attività cerebrale. È stato così scoperto che dopo gli esercizi la connettività tra il “giro dentato” dell’ippocampo (zona che si occupa della formazione dei ricordi) e alcune aree della corteccia poste al recupero della memoria erano notevolmente migliorate. “L’ippocampo è una regione critica per la formazione di nuove memorie, ed è una delle prime regioni del cervello che si deteriorano con l’invecchiamento e, ancor di più, in caso di Alzheimer” ha spiegato Michel Yassa, professore dell’Università di Irvine e coordinatore dello studio, “per questo motivo, migliorare la funzionalità dell’ippocampo è una via estremamente promettente per potenziare la memoria anche nella vita di tutti i giorni”.
Con questa ricerca, che deve comunque essere approfondita e apre il campo a nuovi settori di studio, si potrebbe migliorare la salute mnemonica degli anziani, ad esempio. “Lo scopo sarà quello di identificare quanto e quale esercizio fisico funziona meglio sugli anziani così da poter trasformare i risultati in raccomandazioni pratiche che aiutino a tenere lontano il declino cognitivo” ha affermato Yassa.