La piramide alimentare è uno schema grafico, elaborato per le prima volta nel 1992 dal dipartimento statunitense dell’Agricoltura. Essa suddivide in maniera gerarchica gli alimenti, ponendo alla base quelli di consumo frequente, e ai vertici quelli di consumo limitato.
Col progredire degli studi negli anni, sono stati elaborati più modelli, fino all’attuale, proposto nel 2009 dall’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione). Se i primi modelli nascono con lo scopo principale di arginare l’obesità, l’ultima stesura invece tiene conto di alcune variabili di tipo sociale, economico e ambientale. Tutto in un’ottica di sostenibilità!
Inoltre la più recente versione considera anche le porzioni giornaliere da consumare, quindi fa riferimento alle quantità.
Nonostante sia trascorso un quinquennio dall’ufficializzazione della nuova piramide alimentare, oggi c’è ancora della confusione circa i modelli elaborati. Chiariamo quindi come sia strutturato l’ultimo schema di piramide alimentare elaborato nel 2009.
Innanzitutto la piramide è riferita ad adulti di età compresa tra i 18 e i 65 anni.
Sotto la base della piramide, troverete 4 parole: attività fisica, convivialità, stagionalità e prodotti locali. Dunque si tratta di comportamenti “alla base” della nostra alimentazione.
- ATTIVITA’ FISICA: indispensabile per prevenire malattie legate alla sedentarietà come l’ipertensione, il diabete, l’obesità. Per attività fisica si intende un’attività motoria (non necessariamente sportiva quindi) che dovrebbe accompagnare la nostra giornata (camminare, pedalare).
- CONVIVIALITA’: non è altro che il piacere di stare a tavola con gli altri. Quindi il cibo è inteso anche come momento di condivisione. La convivialità aiuta a prevenire i disordini alimentari.
- STAGIONALITA’: frutta e verdura di stagione hanno qualità nutrizionali migliori, oltre al fatto che pare che rispondano meglio alle necessità dell’organismo per quel dato periodo stagionale. Inoltre i prodotti di stagione costano meno!
- PRODOTTI LOCALI: Anche questi costano meno, ma consumare prodotti locali vuol dire anche e soprattutto ridurre i consumi di emissioni nocive dovute ai trasporti (quindi ridurre l’impatto ambientale) oltre che mangiare cibi più freschi e sani, perché arrivano prima sulle nostre tavole e non necessitano di conservanti.
Passiamo ora all’interno della piramide, in cui ci si concentra sugli alimenti da consumare.
Vi è una prima divisione in tre livelli: alla base i pasti principali, al centro i consumo giornaliero e al vertice il consumo settimanale con relative porzioni.
Pasti principali
Alla base di questo livello troverete la dicitura BERE ACQUA. Un individuo dovrebbe consumare una quantità minima di un litro e mezzo al giorno! Rientrano, poi, in questa fascia: frutta e verdura; pasta, pane, riso, cous cous e cereali, preferibilmente integrali. Inoltre sotto le voci frutta e verdura troverete un’altra regola comportamentale, ossia “Variare i colori”, non solo perché un bell’aspetto del cibo lo rende più gradevole, ma anche perché in frutta e verdura la gradazione cromatica è indicativa della presenza di pigmenti, coloranti naturali che possono svolgere un azione benefica per la salute.
Consumo giornaliero
Dovremmo consumare quotidianamente: latte e derivati (preferibilmente a ridotto contenuto di grassi), olio di oliva; frutta a guscio, semi e olive; spezie, erbe, aglio e cipolla, che servono per insaporire i piatti al fine di ridurre l’aggiunta di sale; pollame, molluschi pesce crostacei; uova e legumi.
Consumo settimanale
Da consumare non tutti i giorni sono invece salumi, carne e dolci, per i quali sono previsti un massimo di due porzioni settimanali.
Due piccole note a lato piramide: mantenere porzioni moderate che possono variare su base nazionale e bere vino con moderazione nel rispetto delle tradizioni sociali e religiose.
Commenti (1)
Dina HLdice:
22 Dicembre 2014 alle 14:49Finalmente entra a far parte della famosa piramide alimentare una cosa fondamentale per il nostro organismo: bere acqua. Non bere bibite zuccherate ma acqua, in quantità. In quasi tutte le zone d’Italia è meglio l’acqua del rubinetto oppure quella in bottiglia controllando l’etichetta.