La possiamo chiamare pillola dell’amore ed è il farmaco per combattere la disfunzione erettile: il principio attivo è l’Avanafil.
Il medicinale in realtà è stato approvato nel 2012 dalla FDA e nel 2013 dalla European Medicines Agency. Cosa c’è di nuovo, allora? Di nuovo c’è l’ultima revisione che vede l’Avanafil il più sicuro tra i medicinali per la disfunzione erettile, perché gli effetti collaterali sono inferiori.
Una cosa da non poco, se consideriamo che spesso le terapie non vanno a buon fine proprio perché il paziente abbandona la cura, per via di tali effetti indesiderati.
I risultati relativi all’ultimo studio circa la sua tollerabilità sono stati resi noti in una revisione presentata a Roma, in occasione del XII Congresso Nazionale della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (Siams). Tale revisione è stata pubblicata sulla rivista Expert Opinion on Drug Safety.
Lo studio svolto ha preso in esame un campione di 2000 pazienti. Ciò che è emerso è che il farmaco ha un profilo farmacologico tale da avere una maggiore tollerabilità. In tal modo si riducono notevolmente le possibilità di abbandono della cura da parte del paziente. Pensate che in genere, a rinunciare alla terapia con i vecchi farmaci perché mal tollerati, è ben il 60-70% degli individui in cura per disfunzione erettile. Questi smettono di assumere il medicinale prescritto entro un anno dalla prima assunzione.
Come spiega il dottor Emmanuele A. Jannini, presidente Siams e coautore della revisione,“Avanafil, principio attivo della pillola italiana dell’amore ‘senza pensieri’ può senza dubbio aiutare gli uomini con disfunzione erettile a vivere la sessualità senza preoccupazioni perché chi l’assume non deve preoccuparsi che faccia male, che non funzioni o inizi a funzionare troppo tardi. In confronto con sildenafil, vardenafil e tadalafil, principi attivi con cui condivide il meccanismo d’azione, ma che fanno parte della prima generazione di inibitori della fosfodiesterasi-5, ha la stessa efficacia ma garantisce un minor carico di effetti collaterali come cefalea, congestione nasale, vampate, disturbi visivi, mal di schiena: inoltre anche al dosaggio più alto di 200mg, che si è dimostrato estremamente efficace, non c’è alcun rischio di aumento degli eventi avversi.”
Inoltre il fatto che tale molecola abbia meno effetti collaterali fa sì che non ci siano necessità di ridurre o modificare i dosaggi in caso di pazienti anziani, con diabete o con insufficienza renale lieve o moderata.
Si riduce anche la possibilità di interazioni con altri farmaci, sebbene vi sia divieto assoluto di assumere Avanafil assieme ai nitrati utilizzati per l’angina pectoris.