Dai servizi offerti ai dipendenti e alle loro famiglie fino ai contratti con tutele integrative: il benessere in azienda è di primaria importanza.
Avete mai sentito parlare di welfare aziendale? Si tratta di un piano che mira al benessere dei dipendenti ed esso può avvenire grazie a diverse iniziative, sia di tipo contrattualistico, sia sotto il profilo dei servizi offerti.
Per tutelare il dipendente sempre più aziende adottano dei principi di welfare in quanto è stato dimostrato come il benessere del dipendente si trasmetta anche all’azienda stessa. Non è un caso che negli ultimi tempi sempre più grandi aziende (vedi Google o Facebook ad esempio) offrano sempre più servizi ai propri dipendenti come asili nido, flessibilità dell’orario di lavoro, incentivi e altro.
Ad oggi non esiste una normativa che si occupi di welfare aziendale ma ogni datore di lavoro può, a seconda dei casi, offrire benessere ai propri dipendenti attraverso diversi servizi. Può ad esempio facilitare aspetti della vita privata, garantire più assistenza sanitaria o migliorare la qualità del tempo in ufficio. Esistono due tipi di welfare azienda: uno relativo alle tutele contrattuali, l’altro invece riguarda le iniziative che compie azienda per i propri dipendenti.
1. Servizi per il dipendente
Ogni azienda può andare incontro alle esigenze del dipendente con alcune misure atte a conciliare la vita privata e il tempo che si trascorre in ufficio. Si possono adottare ad esempio orari flessibili di entrata e uscita dall’ufficio, smart working (lavorare da remoto, da casa). Ancora è possibile adoperare una banca ore: le ore in più che svolge il dipendente vengono messe da parte per essere compensate come riposo compensativo. Se le ore in più non vengono fruite come riposo devono invece essere pagate come straordinario.
Vi sono poi altri metodi come tramutare in part-time un tempo pieno. Queste strategie sono attuate di solito quando insorgono patologie del dipendente o dei familiari. In altri casi si utilizza l’aspettativa: il lavoratore si assenta per un determinato periodo di tempo ma conserva il posto di lavoro al suo ritorno.
Vi sono poi altri servizi per il dipendente come asili nido aziendali, incentivi-premio per raggiungere determinati obiettivi, adozione di buoni pasti e benefit simili.
2. Welfare contrattuale
Il benessere del dipendente passa anche dal contratto di lavoro. In alcuni CCNL esistono dei benefit come l’assistenza sanitaria integrativa e il versamento di contributi per un fondo per le prestazioni del SSN. Vi sono inoltre contributi per la previdenza complementare: il lavoratore che sceglie di destinare il proprio TFR ad un fondo di previdenza complementare obbliga il datore di lavoro all’integrazione dei versamenti con altri tipi di contributi.
In ogni caso è l’azienda che sceglie le proprie iniziative di welfare anche a livello contrattuale. Esistono casi di benefit per dipendenti particolari come abbonamenti in palestra, visite mediche gratuite, pacchetti viaggio e tanto altro.