Il dolore e le emozioni negative, si sa, possono avere un peso notevole sullo stato di salute e, in particolare, a risentire gli effetti di stress emotivo e sofferenze è il cuore, tanto che nel 1991 fu definita una sindrome, la Takotsubo, scatenata proprio da tali situazioni di stress. Eppure si è recentemente scoperto che alla base della malattia può esserci anche un’emozione positiva, una gioia molto forte.
Ma cerchiamo di capire meglio.
La Takotsubo è una sindrome, piuttosto rara, determinata da una disfunzione del ventricolo sinistro. È anche nota come cardiomiopatia da stress o sindrome del cuore infranto. Studiata per la prima volta in Giappone nel 1991, è da qui che deriva il nome. Il ventricolo infatti, durante la manifestazione della cardiomiopatia, assume la forma di un cestello (tsubo in giapponese) che si usa in Gippone per la pesca dei polipi, che invece si chiamano tako.
A parlarci invece dell’influenza delle emozioni positive sulla sindrome son due ricercatori Christian Templin e Jelena Ghadri che già nel 2011 avevano istituito, presso l’ospedale universitario di Zurigo, in Svizzera, un Registro internazionale della Tts.
Gli studi più recenti sono stati effettuati dai due studiosi su un campione di 1750 iscritti al registro su segnalazione di 25 centri provenienti da 9 Paesi. È emerso che dei casi in cui l’attacco di cuore era stato determinato da un’emozione (si trattava di ben 485 casi), 465 (il 96%) aveva vissuto uno stress forte o un evento triste, mentre il 4%, dunque un totale di 20 soggetti, aveva subito un’emozione positiva, non negativa, dunque una gioia.
Da non sottovalutare poi che ad essere più colpite sono le donne in post-menopausa. È emerso infatti che nel 95 % dei casi in cui alla base dell’attacco di cuore c’era un’emozione, negativa o positiva, la vittima era una donna.
Ghadri spiega quanto importante siano i risultati della ricerca:
«Abbiamo dimostrato che i fattori scatenanti della Tts possono essere più vari di quanto si pensasse. Il paziente-tipo con sindrome di Takotsubo non è solo una persona con il “cuore spezzato”: la malattia può insorgere anche dopo un’emozione positiva. I medici dovrebbero essere consapevoli di questo. E davanti a un paziente che arriva in pronto soccorso con segni di un attacco di cuore (dolore toracico, affanno), dovrebbero valutare una possibile Tts anche se la persona ha vissuto un lieto evento o una sensazione gioiosa, proprio come farebbero se avesse sperimentato un’emozione negativa.”