A sentir parlare di zuccheri si crede quasi sempre che debbano essere evitati. Invece non è così. Anche gli zuccheri sono indispensabili per il benessere psicofisico e per un’alimentazione corretta ed equilibrata. L’importante è non eccedere nelle quantità. I dolcificanti che usiamo comunemente per addolcire caffè, the, latte e altri cibi e bevande, sono fonti dirette di zucchero ma non sono tutti uguali.
Oggi vi sono in commercio diversi tipi di dolcificanti, dallo zucchero bianco a quello di canna, passando per quelli più “dietetici” come il fruttosio e l’aspartame. Ma che differenza c’è e quale scegliere? Facciamo un po’ di chiarezza per imparare a distinguerli.
Un’importante distinzione deve essere fatta tra dolcificanti naturali ed sintetici.
Tra i dolcificanti naturali i più comunemente conosciuti sono:
- il fruttosio, ossia un monosaccaride contenuto nei frutti e nel miele;
- il glucosio, anch’esso monosaccaride contenuto nel miele;
- il saccarosio che è invece un disaccaride, costituito da fruttosio e glucosio. Esso viene estratto dalla barbabietola e si ha così il comune zucchero da cucina, oppure dalla canna, da cui si ha appunto lo zucchero di canna.
In commercio si trovano facilmente sia il fruttosio che il saccarosio. Il primo ha un potere dolcificante maggiore ed un indice glicemico inferiore. Ciò però non vuol dire che sia più sano. Oggi gli studi che chiariscano quale sia il dolcificante da preferire tra i due sono diversi e non ancora chiari. Resta indubbio che un consumo nella norma sia del saccarosio che del fruttosio non sia dannoso.
Quanto alla differenza tra lo zucchero bianco di barbabietola e quello di canna grezzo, il primo è raffinato, il secondo, invece, leggermente meno calorico, mantiene il contenuto di vitamine e sali minerali.
Gli zuccheri sintetici sono invece quelli artificiali. In commercio oggi troviamo ad esempio l’aspartame, da molti scelto per diete ipocaloriche in quanto è 200 volte più dolcificante del comune zucchero. Tuttavia alcuni studiosi ritengono che l’aspartame possa incidere sull’insorgere di tumori e leucemie, o essere tossico a causa della presenza del metanolo. Tali teorie sono ancora oggi in discussione.
Da non dimenticare un alimento che funge da dolcificante naturale, il miele, che può tranquillamente sostituire il saccarosio. I vantaggi risiedono in un minore indice calorico e nelle numerose proprietà curative che il miele ha e che variano in relazione alla tipologia: antinfiammatorio, disinfettante, antispasmodico, purificante!