Spesso abbiamo parlato dell’importanza di bere molta acqua, per la nostra salute oltre che per la forma fisica. Si tratta di raccomandazioni provenienti da esperti e ufficializzate dalle più importanti organizzazioni internazionali tema di salute. L’European Food Safety Authority (EFSA) ha definito i valori di riferimento per l’assunzione di alcune sostanze. Come si legge sul sito del Ministero della Salute, tali valori “considerano l’acqua assunta complessivamente – sia mediante consumo diretto che attraverso alimenti e bevande di ogni genere – in condizioni di moderate temperature ambientali e medi livelli di attività fisica”.
E sono così definiti:
- neonati sino a sei mesi di vita: 100 mL/kg al giorno,
- bambini tra 6 mesi e un anno di età: 800-1000 mL/giorno,
- bambini tra 1 e 3 anni di vita: 1100-1300 mL/giorno,
- bambini tra i 4 e gli 8 anni di età: 1600 mL/giorno;
La distinzione tra maschio e femmina si fa, invece, dopo i 9 anni di età:
- tra 9-13 anni: 2100 mL/giorno per i bambini e 1900 mL/giorno per le bambine;
- adolescenti, adulti e anziani: femmine 2 L al giorno per le donne e 2, 5 per gli uomini
Si tratta di valori indicativi che possono aumentare in caso di climi caldi, attività fisiche intense o particolari condizioni che comportano disidratazione. “La disidratazione, causata da un’assunzione di liquidi inferiori alla perdita di acqua, ha effetti anche seri sull’attività e sulle prestazioni fisiche dell’organismo“ e si può manifestare, nei casi più lievi, con sete, crampi, astenia, fino, nei casi più gravi, con patologie a carico del rene.
Inoltre bambini e anziani sono maggiormente soggetti a disidratazione. Questo anche perché hanno una ridotta percezione del senso della sete. L’ EFSA raccomanda, perciò, in tutti i casi non solo di assecondare la sete ma anche di tendere ad anticiparla, fornendo regolarmente al nostro organismo una quantità di acqua necessaria andando a colmare nel complesso il fabbisogno giornaliero.
L’ EFSA ha inoltre accertato un rapporto di causa ed effetto tra l’assunzione giornaliera d’acqua e il mantenimento delle normali funzioni fisiche e cognitive.
“L’intervento dell’acqua in molteplici attività metaboliche è associato, in molti casi, al suo ruolo di apporto e/o trasporto di “sali minerali”. Questi contribuiscono allo sviluppo di tessuti e organi come denti ed ossa, oltre che all’attivazione di cicli metabolici.”
Poiché non siamo in grado di sintetizzare in modo autonomo alcun minerale, acqua ed alimenti sono il nostro mezzo per assimilare i Sali minerali. Questi, però “vengono continuamente eliminati con fluidi biologici ed escreti, e devono pertanto essere efficacemente reintegrati tramite l’alimentazione.”
L’acqua potabile contribuisce con una quota tra l’1 e il 20% del fabbisogno totale. Ed in generale gli elementi presenti nell’acqua si assimilano più facilmente rispetto a quelli presenti negli alimenti. Ecco perché l’assunzione di acqua e liquidi diventa essenziale in alcune situazioni, per reintegrare gli elementi persi. È anche per questo che consigliamo sempre di bere anche dopo l’attività fisica.