Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre tornerà l’ora solare: dovremo quindi mettere le lancette dell’orologio indietro di un’ora. Questo significa che potremo dormire un’ora di più e che le giornate diventeranno più corte, ovvero si farà buio prima. L’ora solare durerà fino all’inizio della primavera, precisamente fino alla notte del 25 marzo 2018, quando torneremo invece all’ora legale. Si tratta di uno stratagemma che mira al risparmio energetico visto che spostando le lancette di un’ora indietro si riescono a risparmiare centinaia di milioni di kilowattora (solo nel 2014 il risparmio è stato di 91 milioni di euro).
Ma cosa succede al nostro organismo quando succedono eventi del genere? Dormiremo di più almeno la prima sera, è vero, ma in generale ci troveremo a dover fare i conti con un’ora in meno di sole.
Secondo alcuni esperti infatti chi è solito svegliarsi presto la mattina, con l’arrivo dell’ora solare subirà una sorta di mini effetto jet lag. Il sonno è una componente fondamentale per il nostro benessere e per nessun motivo bisogna sottovalutarlo: è importante dormire almeno 7-8 ore a notte. Chi è abituato a svegliarsi alle 6, ad esempio, di fatto con l’ora solare si sveglierà alle 5 perdendo 60 minuti molto importanti per il benessere psicofisico. Una riduzione del sonno di questo tipo può ripercuotersi in maniera negativa sull’organismo per diversi giorni con sintomi come irritabilità e stanchezza. Vi sono però dei rimedi per controbilanciare il cambio d’orario: basta andare a dormire prima e fare così un ciclo di sonno di almeno 7 ore completo.