Con il caldo mangiare i primi piatti è una cosa che non tanto ci piace. Per non rinunciare alla porzione giornaliera di carboidrati possiamo optare per dei primi piatti freddi. Sia la pasta che il riso si prestano bene a questo tipo di pietanza. Oggi vogliamo consigliarvi allora il riso integrale.
Si tratta di un alimento dalle molteplici proprietà che lo rendono adatto ad entrare a far parte del nostro regime alimentare, anche durante l’inverno. Ma va consumato senza eccedere. E vi spieghiamo il perché.
Partiamo dal valutare le differenze tra riso bianco e riso integrale. Quest’ultimo è ottenuto eliminando dal chicco di riso solo lo strato più esterno, ossia la pula. Per avere il riso bianco invece è necessario eliminare altri strati (tra cui la lolla) sottostanti e procedere ad una fase di lucidatura.
L’eliminazione della lolla nel riso bianco fa sì che vadano persi gran parte dei nutrienti, tra cui fibra alimentare, acidi grassi e vitamine B1, PP. Anche alcuni sali minerali sono maggiormente presenti nel riso integrale per via del mantenimento degli strati esterni, parliamo soprattutto di ferro, magnesio e selenio. Pensate che il magnesio può essere contenuto nel riso integrale in percentuali quattro volte superiori rispetto al nel riso bianco. Il magnesio è importante per la regolazione della pressione sanguigna ed anche della concentrazione di sodio nel nostro organismo. Il selenio invece svolge un’azione preventiva non solo delle malattie tumorali, ma anche di quelle cardiache.
Queste differenze hanno fatto sì che negli Stati Uniti venga richiesto per legge di addizionare il riso bianco con i sali minerali mancanti.
Inoltre il riso integrale contiene più lipidi, proteine e fibre, mentre quello bianco vanta concentrazioni maggiori di amido, cosa che lo rende più adatto alla preparazione dei risotti.
La presenza di fibre aumenta il potere saziante del riso integrale. Bisogna però tenere presente che un consumo eccessivo di riso integrale potrebbe causare disturbi intestinali. Ecco perché è importante non eccedere: 80- 90 grammi di riso integrale per una porzione vanno bene. Ma non è solo questo il motivo che ci spinge a non esagerare con le dosi di riso integrale: secondo una ricerca condotta da Consumer Reports nel 2012, oltre 60 varietà di riso integrale contengono arsenico in una percentuale dell’80% in più rispetto al riso bianco. E i dati sono aumentati nell’anno successivo. Inoltre le dosi rinvenute, in alcuni casi, superavano quelle tollerate da un bambino. Ecco perché il consumo settimanale di riso integrale dovrebbe ridursi ad una volta a settimana, soprattutto nella popolazione giovane.