La sedentarietà rappresenta uno dei fattori di rischio di mortalità. Pensate che il 5% di malattie coronariche, il 7% di diabete mellito di tipo 2 e il 19% tra tumori al seno e al colon sono determinati proprio dall’assenza di movimento. Senza considerare l’aspetto estetico che consegue da una vita sedentaria. Essere fuori forma è apparentemente secondario, ma è in grado di influire sul livello di autostima personale.
Combattere la sedentarietà è dunque indispensabile per la nostra salute e per il benessere psicofisico.
Come fare? Ovviamente attivandosi! Gli ultimi studi svolte dai ricercatori dell’Università di Cambridge e della Scuola Norvegese di Scienze dello Sport hanno dimostrato che serve almeno un’ora di attività fisica al giorno per combattere i danni causati alla nostra salute dalle 8 ore di sedentarietà occupate nello svolgere l’attività lavorativa.
Secondo i ricercatori, infatti, chi sta seduto otto ore al dì ma fa attività fisica ha un rischio di morte inferiore rispetto a chi invece non pratica alcuna attività e addirittura sta meno ore seduto a lavorare. Il rischio viene invece, eliminato facendo un’ora di movimento, come la bici o la camminata veloce.
Da non trascurare inoltre, l’effetto negativo della sedentarietà sull’economia: spese sanitarie e l’inevitabile perdita della produttività di chi è sedentario costano ben 67, 5 miliardi di dollari annui. Molto si potrebbe fare se si seguissero le raccomandazioni dell’OMS. Lo scorso anno, infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva stabilito che fossero 150 minuti settimanali il tempo minimo di attività necessaria da fare per ottenere benefici e ridurre il rischio di malattie.
Ma stupisce che siano proprio i giovani che nell’80% dei casi non hanno seguito le indicazioni.