Scoperti i geni della felicità: ecco come lavorano!

Come influisce la genetica sulla felicità?  Una recente scoperta, fatta da un gruppo di ricercatori internazionali, ha scoperto i geni della felicità, permettendo di capire in che modo e in che misura questi siano responsabili nella percezione delle sensazioni positive. Inoltre sono state scoperte anche le varianti genetiche relative all’ansia e alla depressione. Lo studio è stato coordinato da Meike Bartels (Vrije University di Amesterdam) e da David Cesarini (Università di New York).

Come si è svolta la ricerca?

Per svolgere lo studio, che ha condotto alla scoperta dei 3 geni della felicità, è stato preso in esame un campione di 630 mila volontari. Questi sono stati suddivisi in 3 gruppi: il primo era costituito da quasi 300 mila soggetti che manifestava uno stato di benessere, il secondo, era di poco più di 160 mila individui aventi sintomi depressivi, ed il terzo era formato da circa 170 mila persone con sintomi di ansia.

Cosa è emerso?

La ricerca ha permesso di scoprire 3 varianti genetiche che sono correlate alla felicità, 2 ai sintomi depressivi e undici punti del genoma che potrebbero essere invece legati all’ansia, oltre che alla nevrosi. In sostanza, i geni della felicità, che si attivano in particolar modo nel sistema nervoso centrale, nelle ghiandole surrenali e nel pancreas, sarebbero coinvolti nel modo in cui i diversi soggetti reagiscono alle sensazioni positive.

Un dato questo molto importante, perché metterebbe in evidenza come differenze genetiche tra i soggetti che influiscano sulla felicità ci sono ma non sono le uniche.  Come spiega il dott. Bartels, infatti “Questo studio rappresenta allo stesso tempo un punto di arrivo e un nuovo inizio: un traguardo fondamentale perché siamo ormai certi che la genetica giochi un ruolo nella felicità e un nuovo punto di partenza perché le tre varianti individuate influenzano solo in minima parte le differenze tra gli esseri umani. Riteniamo infatti che entrino in gioco molte altre varianti. Riuscire a individuarle ci permetterà di comprendere meglio il rapporto che intercorre tra natura e cultura, dato che anche il contesto in cui si vive è certamente responsabile, in qualche misura, delle differenze del modo in cui le persone sperimentano la felicità”.

[Fonte: ilsole24ore.com]

Giusi Lombardo

Appassionata e Amante del benessere a 360°. Amo scrivere e condividere tutto quello che so.

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