Quanto piace uscire a fare acquisti? Moltissimo, soprattutto alle donne, per molte delle quali lo shopping è una passione. Questa può avere sul nostro benessere effetti differenti e, se in alcuni casi, può essere una sorta di “terapia” o “sport”, in altri può diventare un vero e proprio disagio. Vediamoli entrambi.
I benefici di un sano shopping
Quando non si tratta di una ”mania” uscire a fare acquisti può avere dei benefici sul nostro umore e sul nostro fisico. Perché? Innanzitutto perché fare un acquisto, ben riuscito, dà soddisfazione, ci si sente appagati e dunque di buon umore. In secondo luogo uscire a fare shopping è talvolta una vera e propria attività che consente di tenerci in movimento.
Lo shopping compulsivo: di cosa si tratta
Spesso, però, quella di fare compere può diventare una vera e propria mania: stiamo parlando dello shopping compulsivo, o altrimenti detto sindrome da shopping. È in tal caso che la voglia di fare acquisti diventa un pericolo per il nostro benessere.
Ma capiamo meglio di cosa si tratta e quando si può realmente parlare di shopping compulsivo. “Lo shopping compulsivo o sindrome da shopping rappresenta un disagio psicologico e comportamentale caratterizzato da una forte tendenza a manifestare vere e proprie crisi di acquisto, una mania delle spese, definita anche oniomania o mania del comprare” (Kraepelin E., 1915).
La sindrome si manifesta con l’incapacità di gestire il desiderio, anzi l’impulso di acquistare, definito anche Buying impulse, e con vera e propria astinenza qualora il soggetto che ne soffre non possa comprare l’oggetto del suo desiderio.
Le ripercussioni sulla vita quotidiana e i sensi di colpa
Ma perché è da considerare un pericolo? Chi soffre di shopping compulsivo vive una situazione emotiva che influisce negativamente sullo svolgimento delle attività quotidiane lavorative e sociali: depressione ed ansia che si possono manifestare sono l’aspetto più incidente sulla vita personale e lavorativa.
Nei casi di sindrome da shopping, in un primo momento si vivono sensazioni molto forti quali anche vampate di calore, agitazione ed eccitazione legate al desiderio d avere un determinato oggetto o di compiere un qualsiasi acquisto. Ciò che fa riflettere è che l’appagamento che consegue all’acquisto non è quasi mai duraturo nel tempo. Anzi, spesso seguono sconforto, sensi di colpa e mancata considerazione di sé derivante dal fatto di essere consapevoli di riuscire a controllarsi. È questo probabilmente il momento più duro e difficile di quando si attua il comportamento.
Cosa fare?
La dottoressa Serena Rabini, docente di psicologia alla Poliarte Ancona, su anconatoday.com spiega che è molto importante prendere coscienza del problema. Di sicuro questo è il primo passo da attuare. A questo punto il percorso terapeutico può essere un validissimo aiuto per superare un disagio da non sottovalutare.