Non tutti lo conoscono, altri ne avranno sentito parlare, specie in riferimento agli studi effettuati circa le sue proprietà dimagranti. Oggi cerchiamo di chiarire questo aspetto.
Innanzitutto chiariamo che il caffè verde, non è una differente varietà rispetto a quello comunemente utilizzato per la nostra bevanda quotidiana, come verrebbe quasi naturale pensare. Si tratta invece di normale caffè, che però non è torrefatto, dunque è crudo, non tostato. Questo spiega il colore verde.
Le proprietà dimagranti di questo alimento, così come per tutti gli altri cibi cui viene attribuita questa capacità, sono da intendersi se e solo se, inserite all’interno di uno stile di vita sano, e dunque intraprendendo un regime alimentare corretto ed una regolare attività fisica. Non esiste alimento miracoloso che possa far perdere peso, se si mangia oltre il fabbisogno energetico e non si consuma attraverso l’attività fisica. Ciò non vuol dire che il caffè non goda di proprietà dimagranti, ma significa piuttosto che si tratta di un ottimo coadiuvante alla dieta. Ne facilita dunque gli effetti e la riuscita.
Chiarito ciò, cerchiamo di capire quale sia il meccanismo di azione del caffè verde e in cosa differisce da quello torrefatto.
Il caffè verde è ricco di acido clorogenico (4 in più rispetto al normale caffè), che accelera il metabolismo, riducendo l’assorbimento dello zucchero a carco dell’intestino.
L’altra sostanza che svolge un effetto dimagrante è la caffeina, la quale favorisce la lipolisi e interagisce con il tessuto adiposo, favorendone la riduzione. Per tale motivo è impiegata come principio atto a enfatizzare gli effetti di diete dimagranti. Vero è che il caffè verde, rispetto a quello tostato, contiene meno caffeina. Allora perché preferirlo? Perché varia il rilascio di questa sostanza. Nel caffè verde infatti il rilascio di caffeina è graduale e questo ne garantisce, a parità di quantità assunta, una riduzione degli effetti collaterali, come tachicardia, insonnia e diarrea.
La dose ideale è di 3 tazzine al giorno.