Il clima influisce sul benessere? Col mutare del clima pare che anche il nostro umore e la nostra condizione fisica ne risentano. C’è chi dice sia una credenza popolare. Oggi vogliamo chiarirci un po’ le idee a riguardo, cercando di capire se e come il clima influisca sul nostro stato di benessere.
Non stiamo parlando di semplice meteoropatia ma di un più ampio problema che include, sì gli effetti che il clima e i suoi cambiamenti possono avere sul singolo soggetto in termini di benessere psicofisico (ad esempio come cambia l’umore quando c’è il sole) ma anche sull’ambiente e, di conseguenza, sull’uomo.
Di tutto questo ha parlato Helmut Mayer dell’Università di Friburgo in un’intervista pubblicata su Helvetica.it. Il professor Mayer si interessa appunto alla scienza che studia le influenze dei fattori meteorologici sull’uomo e sugli organismo viventi, scienza che prende il nome di alla biometeorologia umana.
Chi vive al sud non è più felice di chi vive al nord, perché l’uomo si adatta.
Un immagine molto comune è quella che identifica le persone che vivono in regioni calde, più allegre ed ottimiste rispetto a chi invece vive al nord, dove le temperature sono più fredde. Ma “si tratta soltanto di uno stereotipo. – spiega il dottor Mayer – Innanzitutto perché le persone si adeguano e si abituano alle condizioni climatiche. In secondo luogo perché anche le regioni meridionali conoscono la nebbia e l’umidità, che si è soliti attribuire al Nord. Per non parlare delle estati sulle coste del mare del Nord, che possono essere davvero fantastiche”
Piuttosto, come si evince dall’intervista, quella di essere influenzati dai cambiamenti climatici è una tendenza soggettiva, che interessa circa il 20-30% degli individui, è quella che viene definita «meteorosensibilità». I soggetti meteorosensibili percepiscono soprattutto le variazioni climatiche.
Inoltre ad avere un’influenza determinante vi sono una serie di fattori che possono renderci più o meno sensibili al cambiamento climatico: ad esempio “Se la sera bevo alcool, fumo o mi corico tardi – spiega Mayer – il giorno seguente sarò probabilmente più sensibile a un cambiamento del tempo o del clima che se vado a dormire alle nove di sera dopo aver bevuto solo un bicchiere di latte.”
I cambiamenti climatici e la salute del pianeta: cosa sta succedendo.
Ciò che invece dovrebbe farci preoccupare riguarda proprio l’Europa Centrale, dove le temperature tenderanno ad aumentare: “la temperatura dell’aria vicina al suolo salirà e gli eventi meteorologici estremi quali piogge torrenziali e persistenti e ondate di calore si moltiplicheranno.”
Il problema però è che “le città dell’Europa centrale non sono costruite per affrontare situazioni di estrema calura.”
Cosa fare allora? La pianificazione urbanistica è uno degli strumenti forti che potrebbe consentire di far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici? Un esempio? “Una misura efficace è certamente la schermatura della radiazione solare diretta attraverso la creazione d’ombra, un risultato facilmente ottenibile disseminando la città di latifoglie a chioma ampia.”
Non tutte le città però si orientano in questo senso, e soprattutto la densificazione edilizia influisce negativamente sulla possibilità di intervento. Come ci fa notare il dottor Mayer, “il nostro margine di manovra a livello di pianificazione è limitato. Inoltre purtroppo, le città vengono strutturate in modo sempre più controproducente per quanto riguarda i cambiamenti climatici.”
Noi, dal canto nostro, suggerisce Mayer, possiamo reagire in vari modi, ad esempio adeguandoci al momento, quindi evitando gli sforzi fisici quando fa troppo caldo.
Una situazione per nulla positiva: Un peggioramento delle condizioni meteorologiche si ripercuoterà inevitabilmente sulla disponibilità di acqua e derrate alimentari sul mercato. E questa penuria genererà conflitti.
È evidente: un vero amante del benessere, e chiunque d’altronde, non può ignorare, la questione ambientale.