Gli effetti dello zucchero sul nostro organismo rappresentano uno dei fattori da non sottovalutare per la salute oltre che per la forma fisica. Il consumo eccessivo di zuccheri determina infatti un aumento di insulina nel nostro organismo e gli effetti si traducono in una maggiore produzione di grassi saturi che tendono ad accumularsi sul tessuto adiposo, ed aumenta inoltre la difficoltà di smaltimento degli stessi.
Il dato più preoccupante però si riferisce all’aspetto assuefacente dello zucchero. Ci riferiamo non solo al comune zucchero, per intenderci quello che utilizziamo per dolcificare il nostro caffè al mattino, ma a tutti gli alimenti che contengono zuccheri, dunque come dolciumi e bevande gassate.
È stato dimostrato infatti che lo zucchero porti dipendenza. Dunque più ne mangiamo più il nostro organismo ne richiede l’assunzione. Si tratta di un meccanismo dimostrato sperimentalmente.
Gli studi sulla dipendenza da zucchero
Già nel 2002 l’Università di Princeton aveva effettuato degli esperimenti su roditori, cui era stata somministrata una soluzione contenente il 25% di zucchero. A distanza di un mese i topi avevano manifestato comportamenti dipendenza dalla soluzione. Ma perché questo avviene? Innanzitutto l’assunzione di zuccheri stimola le beta endorfine, sostanza attivate anche con l’assunzione di roina e morfina. Inoltre una ricerca più recente scolta presso l’Istituto di Psicologia dell’Università di San Paolo Mangabeira ha messo in evidenza che a stimolare il meccanismo di ricompensa tipico della dipendenza da zucchero, (e che si innesca anche nella dipendenza da stupefacenti) è il collegamento tra due aree del nostro cervello: corteccia prefrontale e il nucleo accubens . Anche secondo gli studi dell’Università di San Paolo Mangabeira, nei topi cui veniva somministrata una quantità di zucchero costante, si verificava un aumento di dopamina, la stessa sostanza che aumenta nel caso di tossicodipendenza. I piccoli roditori si dimostravano frenetici e impazienti di avere ancora dello zucchero.
Insomma una vera e propria dipendenza quella dallo zucchero, la quale si innesca, a livello celebrale, con meccanismi simili a quelli che caratterizzano la dipendenza da stupefacenti.
Quanto all’assunzione giornaliera di alimenti zuccherati si è recentemente pronunciata anche l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che ha apportato delle modifiche alle linee guida sull’argomento: mantiene la quantità massima di zucchero al 10%, calcolato sul totale di fabbisogno energetico, ma ne consiglia una riduzione ulteriore del 5% per ottenere maggiori vantaggi in termini di salute. Dai 50 grammi ,quindi, la dose consigliata è scesa a 25.